Evviva! Il Guardiano è in vendita qui con la sua copertina dell'ultimo minuto, cioè solo foto senza titolo nè altro, un po' come il Black Album dei Metallica. Ora ve ne parlo un po' (del racconto, non del Black Album).
Di solito per gli
scrittori l'opera preferita è sempre l'ultima perché ovviamente è
quella che li rappresenta di più in quel momento. Il Guardiano è
per me l'eccezione perché, nonostante l'abbia scritto diversi anni
fa, ne sono ancora innamorata. È più breve degli altri miei
scritti, ma è così intenso che riesce ancora a emozionarmi dopo
tanto tempo.
Quando scrivo sono
completamente immersa nella storia e circondata dai personaggi, al
punto che li sogno di notte e li immagino di giorno magari ascoltando
una canzone che mi ispira qualche scena. Questo mi capita ogni volta,
con ogni racconto, ma soprattutto scrivendo Il Guardiano ho sentito
il rapporto con i personaggi di fantasia invadere costantemente la
mia realtà quotidiana. Ogni volta che lo leggo riesco ancora a
provare quella sensazione, a tornare laggiù con loro, a sentirmi una
di loro.
Senza svelare troppo
della trama, posso dirvi che questo racconto riguarda l'amicizia tra
quattro ragazzini che, crescendo con loro, si trasforma in una
perversa forma d'amore fino a sfociare in una sanguinosa follia. In
questa trasformazione gioca un ruolo importante l'isolamento che da
un lato è rappresentato dall'ambiente, un piccolo paese di montagna
tagliato fuori dal mondo; dall'altro è il tipico isolamento che si
crea negli adolescenti che si considerano in qualche modo diversi dai
coetanei.
Ho scelto l'ambientazione
montana per avere a disposizione un paesaggio di per sé duro e
difficile, con inverni rigidi ed estati con improvvisi passaggi dal
sole alla pioggia. Inoltre potevo usare il fascino misterioso dei
boschi che con le loro ombre hanno sempre ispirato leggende e sono
spesso rifugio di strane creature.
I quattro personaggi
principali nascono e crescono in questo ambiente che li separa dal
resto del mondo e, stringendosi l'uno all'altra per affrontarlo, con
tutti i suoi pregi e difetti, finiscono per chiudersi in un mondo
ancor più piccolo e senza rendersene conto ne diventano prigionieri.
Ho chiamato il paesino
Cressidora, una parola completamente inventata che ha il suono
perfetto per l'atmosfera che volevo evocare: all'inizio è duro come
un ramo spezzato, ma è anche un nome femminile che fa pensare ad una
graziosa cittadina. Nella mia immaginazione è una piccola Twin
Peaks, altrettanto pittoresca e inquietante. Sia per i luoghi che per
i personaggi, in tutti i miei racconti uso nomi che riportino a
nazionalità diverse perchè voglio che siano realistici, ma non
collocabili in un luogo esistente, faccio in modo che possano essere
chiunque e trovarsi ovunque il lettore voglia immaginarli.
La voce narrante è
quella di Leigh (ho scelto il nome in onore di Vivien Leigh di Via
col Vento), una ragazza forte e passionale dai lunghi boccoli scuri
che racconta la storia di questa straordinaria amicizia per rivelare
la verità sulla misteriosa morte di Jacob (per il secondo
protagonista ho scelto questo nome perchè mi piaceva usarne anche il
diminutivo, Jack). Jacob è il musicista del gruppo, un ragazzo timido
e gentile che trova nella chitarra il mezzo per uscire dalla gabbia
di Cressidora. L'altra ragazza del gruppo è Lana (quelli della mia
età si ricordano che è il nome della compagna di Conan nel cartone
animato, solo che nel mio racconto è bionda), fragile ed elegante è
la gattina da proteggere, ma disposta a fare qualsiasi cosa per i
suoi amici.
A chiudere il cerchio è
il biondo Dimitri (nome di un ragazzino che mi piaceva alle medie)
che incarna il duro della situazione, rissoso e vivace, ma leale e
sensibile con gli altri tre.
Il fatto che sia Leigh a
raccontare la storia mi ha spinto a immedesimarmi con lei perchè
dovevo mostrare i fatti attraverso i suoi occhi. Molte cose descritte
da lei non sono necessariamente reali, ma solo il suo punto di vista.
Ecco perchè i suoi tre amici sono sempre bellissimi e sempre
giustificati nelle loro azioni. Eppure ci sono momenti in cui Leigh è
lucida e si lascia sfuggire il sospetto che il loro legame sia
pericoloso e anormale, ma poi viene sopraffatta dal sentimento e
ricade nella follia del gruppo.
Mi fermo qui perchè
“l'angolo delle curiosità” sta per diventare più lungo del
racconto. Comunque, se c'è altro che volete sapere riguardo Il
Guardiano, sono qui per rispondervi, ma prima leggetelo altrimenti vi
rovino la sopresa e bisogna sempre lasciare spazio all'immaginazione
del lettore.
Comprato! Stasera lo leggo e poi commento. ^_^
RispondiEliminaMa non ti dico su che dispositivo...
Vorrei proprio conoscere quello che lo scarica sul telefono: si diventa ciechi!
RispondiEliminaLo conosci già... LA conosci già...
RispondiEliminaIl file è di nuovo in revisione perchè l'ho aggiornato eliminando qualche errore di battitura che mi era sfuggito. Pazientate che ritorna :)
RispondiEliminaCome promesso, eccomi a dirti la mia sul tuo racconto.
RispondiEliminaMi sono presa qualche giorno per poter assimilarlo per bene e poter fare un buon commento - oltre al fatto che ho dovuto leggerlo su un infimo scermo di pochi pollici.
Nonostante i poveri mezzi, mi sono goduta la lettura, grazie alla tua capacità di renderla scorrevole e veloce, mai troppo prolissa o divagante.
I personaggi sono ben caratterizzati, e ti entrano subito nel cuore, molto probabilmente perché visti dagli occhi di una di loro.
Proprio questa decisione stilistica, a mio parere, rende molto complessa e piena di emozioni una storia semplice, che tuttavia è una storia d'amore davvero toccante e angosciante. E il finale non poteva essere differente, anche se mi è scesa una lacrimuccia.
In definitiva, credo che in poche pagine tu sia riuscita a raccontare egregiamente una storia appassionante e intensa - e molto meglio di tanti altri che hanno divagato per centinaia di pagine.
Brava! ^_^
Grazie mille! Emozionare un'altra scrittrice è un bel risultato.
EliminaCredo che "Il Guardiano" sia della misura giusta per la storia che racconta. "Ninna" è ovviamente più del quadruplo perchè la storia è molto più complicata.
Devi scrivere un post sui lavori tuoi e della tua socia così posso commentare pure io!!