mercoledì 4 aprile 2012

Leggendo s'impara


Le cose fondamentali per la vita s'imparano alle elementari: leggere, scrivere e contare. Con questi tre strumenti possiamo costruire qualsiasi cosa desideriamo.
Leggere, oltre a essere un gran piacere, è la chiave che apre la porta della conoscenza. Serve per capire le istruzioni d'uso del nuovo frullatore e per studiare archeologia. Scrivere serve per comunicare, ma anche per compilare un bel curriculum se cercate lavoro. Contare è utilissimo per non farvi fregare sul resto della spesa e per diventare scienziati.Quindi per cominciare bisgona imparare bene queste tre cose, poi tutto il resto diventa più facile e così cresciamo e miglioriamo.
La mia libreria è popolata da ogni genere di opere, dai romanzi ai saggi, dai fumetti alle raccolte fotografiche, dalle biografie alle guide di viaggio. Leggo degli argomenti più disparati perchè ci sono tante cose che mi incuriosiscono e che mi interessano, così tante che è difficile dire quali preferisco. Ci sono molti libri di cui mi sono innamorata nel corso degli anni e forse, un poco alla volta, li citerò tutti in questo blog.
Oggi, però, voglio parlarvi di alcuni scrittori e dei diversi motivi per cui li trovo importanti sia da ammiratrice che da aspirante scrittirce.
Ray Bradbury ha un modo di scrivere meraviglioso. Con la parola giusta al posto giusto sa evocare perfettamente un'amosfera, una sensazione, un personaggio senza perdersi in esagerate descrizioni, senza troppi particolari che tolgono magia all'immaginazione, ma che ti portano esattamente dove lui intende portarti. Ci sono passaggi nei suoi scritti che rapiscono in tre righe e frasi così perfette che ti fanno pensare: “Non esiste un modo migliore per dirlo!”. Con questo suo fantastico talento sa passare tranquillamente dal racconto al romanzo, da fantascienza a horror e poesia. Oltre ai suoi famosi Fahrenheit 451 e Constance contro tutti, vi consiglio Il popolo dell'autunno che resta il mio preferito.
Ryszard Kapuscinski è un giornalista, dunque quelle che trovo nei suoi libri sono storie vere eppure incredibili. Non sono solo la cronaca appassionata degli eventi di cui è stato testimone in giro per il mondo, soprattutto in Africa, ma sono le storie che stanno dietro agli articoli che scriveva, i racconti della sua esperienza sul campo, sempre senza soldi e sempre in mezzo ai peggiori casini. Ci sono persone e non personaggi, ci sono momenti di vero pericolo e grande bellezza, ci sono guai e sospiri di sollievo. Scrive in maniera semplice, pratica, diretta eppure emozionante per la sincerità dei suoi sentimenti nelle più spaventose, divertenti, vergognose, splendide situazioni.
Agatha Christie ha ben pochi rivali quando si tratta di ingegno, ma non intendo solo la costruzione dell'intreccio nei suoi gialli. Quello che adoro di lei è l'astuzia con cui usa la scrittura al servizio della trama. Vi faccio un esempio che vale per tutti (senza rivelarvi il titolo in questione altrimenti vi rovino il finale): c'è uno dei suoi gialli che appare, sia nelle descrizioni che nella caratterizzazione di alcuni personaggi, insolitamente romantico per i suoi standard, ma proprio questa forzatura nello stile è di per sé un indizio sulla falsa storia d'amore che è la chiave per risolvere il mistero. Se non è saper scrivere questo! Leggo Agatha Christie quando voglio una storia che si risolva perfettamente, non sempre amo i finali aperti anche se io stessa li uso. Lei invece mi fornisce sempre una soluzione finale e a volte ho bisogno di questa soddisfazione. Inoltre con lei ho in comune la passione per i viaggi avventurosi. Ne ha fatti diversi con il suo secondo marito che era archeologo e le sono stati d'ispirazione per i gialli ambientati fuori dall'Inghilterra.
Per oggi concludo con una nota di merito a Clive Barker e Neil Gaiman per l'iperfantasia credibile. Credo che abbiano scritto alcune delle cose più strane e fantasiose che abbia mai letto riuscendo a farmele credere possibili solo per il modo in cui le hanno scritte. Sogni e incubi ad occhi aperti così realistici e meravigliosi che alla fine non sai se sperare o temere che il mondo sia davvero come lo vedono loro.
Prossimamente vi parlerò di molti altri autori, anche meno noti, che hanno scritto cose secondo me stupende, magari un solo libro, ma che hanno un posto speciale nella mia grande libreria.

1 commento:

  1. Vedo che sei partita leggera, citando solo alcuni mostri sacri della letteratura XD
    Perché, benché non conosca Ryszard Kapuscinski, gli altri mi sono ben noti.
    Bradbury innanzitutto sei stata tu a farmelo conoscere, prestandomi "Constance contro tutti" e "Il popolo dell'autunno". Letture antecedenti "Fahrenheit 451" e decisamente più apprezzate per quanto mi riguarda.
    La signora Christie... beh, ho iniziato a leggere gialli grazie a questa donna meravigliosa.
    I suoi libri sono un anestetico contro i problemi che attagliano la vita, perché la tua attenzione e le tue energie vengono convogliate nell'intreccio delle sue parole e il tuo unico scopo è scoprire il colpevole prima dell'ultima pagina. Infondo gli indizi ci sono fin dalla prima battuta.
    Agatha Christie libera la mente.
    Di Clive Baker ho letto poco o niente, devo essere sincera. A parte "Racconti dell'orrore". Mentre di Neil Gaiman, non posso perdere una pubblicazione ormai. Sono talmente innamorata di quest'uomo che scovo pure i telefilm per cui scrive le sceneggiature e me li pappo in poco o nulla - vedi Doctor Who.
    Sì, so essere decisamente ossessiva quando voglio :)

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